L’engagement fuori dal web: il caso dei teatri d’opera

Durante l’estate mi è capitato di leggere questo articolo de Il Post dedicato ai teatri d’opera in Italia. L’articolo mette in evidenza come il Teatro dell’Opera di Roma, uno dei pochi teatri che va bene, dedichi energie e risorse a progetti finalizzati a raggiungere un pubblico più ampio.

La questione del coinvolgimento (quello che in ambito digitale si chiama engagement), nel caso specifico dell’opera è molto importante, considerata la scarsa conoscenza che le persone comunemente hanno di questo repertorio. Quindi l’obiettivo principale che si pongono coloro che curano le campagne di comunicazione dei teatri d’opera, italiani e stranieri (anche fuori dai confini nazionali, sebbene le cose vadano decisamente meglio rispetto all’Italia, hanno la necessità di ampliare il pubblico di appassionati), è quello di coinvolgere nuovi ascoltatori attraverso progetti di comunicazione che sono, spesso secondariamente, legati al web.

Opera Camion

Il teatro dell’Opera di Roma è uno dei pochi in Italia che, al netto dei debiti accumulati in passato, sta andando bene, e questo grazie a progetti di promozione, finalizzati a coinvolgere un pubblico più ampio, soprattutto giovane.
Opera Camion è un progetto che porta un camion, adeguatamente attrezzato, nelle zone periferiche della Capitale. Il camion viene utilizzato come palco e vi vengono rappresentate parti selezionate di un’opera. In questo modo si fa conoscere il repertorio operistico a coloro che hanno poche occasioni per conoscerlo.

L’opera al mercato

Una pratica molto diffusa è quella di eseguire, in un modo che sorprenda gli ascoltatori, arie d’opera famose in luoghi comuni esterni ai teatri: esecutori e cantanti si mimetizzano in contesti affollati e iniziano a cantare generando prima stupore, poi curiosità e interesse.
Per restare in Italia, questo è un esempio realizzato dal Teatro Regio di Torino.

30 days of opera

Maggiore organizzazione richiede 30 days of opera, progetto dell’Opera Memphis.
Il nome rappresenta esattamente quello che il progetto promette di essere: 30 giorni dedicati all’esecuzione di parti selezionate di opere in luoghi e contesti che cambiano ogni giorno.
Durante il mese di settembre ci saranno concerti quotidiani. Se sei a Memphis e vuoi seguire queste esecuzioni, trovi il calendario completo sul sito. Intanto ti lascio con un piccolo assaggio di quello che potrai vedere.

Per concludere: un bel bicchiere di latte

Per chiudere ti propongo un progetto molto interessante, con qualche anno alle spalle, che riguarda la promozione della stagione concertistica della Dortmund Concert Hall. Non è strettamente legato all’opera, ma è comunque legato alla necessità di ampliare il numero di coloro che potrebbero avere interesse a seguire una stagione concertistica e, quindi, alla necessità di rendere anche la musica classica più attraente per coloro che la conoscono poco.
La Dortmund Concert Hall nel 2011 ha cercato di raggiungere, a quanto pare riuscendoci, un pubblico che non aveva mai mostrato interesse per questo genere musicale, utilizzando il latte! Sì, hai letto bene, proprio il latte prodotto dalle mucche.
Se non ci credi guarda il video che presenta l’idea e riassume l’intera esperienza.

Non so cosa ne pensi, ma io sarei molto curiosa di assaggiare un bicchiere di latte che sa di V Sinfonia di Beethoven!

Alla prossima!

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Carmela Stella

Copywriter acquatica, nuotatrice intuitiva, fisarmonicista stonata.

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